Thias, Angi, e Teo continuano il loro viaggio per raggiungere la torre di Morion, il druido rinnegato.
Nel corso della seconda parte di questa avventura i cugini si ritroveranno ancora una volta a dover affrontare degli ostacoli, ma stavolta non si tratterà soltanto di nemici fisici, ma più di lotte interiori. Ognuno di loro affronterà le paure, i dubbi, si ritroveranno a chiedersi quanto tutto questo abbia un senso, se davvero sono degni di portare avanti un incarico importante come quello di lottare per la pace.
Ma se da una parte i tre cugini affronteranno i loro demoni, gli altri tre troveranno un grande aiuto. Infatti GiuLia, Fra e Nico faranno la conoscenza di CristianDuan, un soldato che si mostrerà fin da subito loro alleato. I tre si alleneranno per raggiungere presto Thias, Angie e Teo, nella speranza di aiutarli nell'impresa.
I luoghi di questo secondo e ultimo volume Sono molto più cupi rispetto al primo, questo perché si adattano alle emozioni dei protagonisti. Passiamo dalle terre morte, luogo in cui aleggia la morte, e la paura, all'accampamento in cui troviamo pace e serenità, e anche un calore simile al focolaio domestico.
I personaggi mutano, mettono in discussione più volte i propri sentimenti e le loro convinzioni, alternando disperazione e coraggio.
In questo volume ho apprezzato particolarmente tre personaggi. Il primo è senz'altro CristianDuan, uomo devoto al dovere, ma scavando bene scopriamo mille doni, e pregi. Il suo temperamento è stato di vitale importanza per uno dei personaggi, e spesso mi ha fatto sognare quando si approcciava a Selene, e per scoprire di chi sto parlando dovrete leggere il libro!
Il secondo è sicuramente Angi, il personaggio che più di tutti ha tenuto gli animi alti, a mio parere senza lui Teo e Thias sarebbero sprofondati nell'oscurità.
Infine Teo, lui è il personaggio che ha subito più di tutti. Le paure lo hanno divorato un pezzo alla volta, e in più occasioni ho tenuto per lui.
La narrazione è scorrevole come la prima ma molto più intensa, se il primo volume è servito a farci conoscere i personaggi, il secondo è stato un viaggio nell'animo di ognuno di loro.
Anche questa volta Giorgia Cozza è riuscita a farci sognare, e a lasciare un messaggio. Ho riflettuto per molti giorni, ed è per questo che mi sono presa del tempo per scrivere questa recensione.
Più che sul lato narrativo io mi soffermerei su quello che l'autrice vuole suggerirci.
Tirando le somme sono arrivata a questa conclusione: un viaggio non serve solo a raggiungere una meta, né a completare un obbiettivo ma a riscoprire noi stessi, ad affrontare i lati oscuri e liberarli dalle ombre. Non serve conoscere il perché di ogni cosa, perché il senso di tutto si paleserà al momento opportuno, e spesso la risposta è l'amore, non la conoscenza, non la bravura, ma il semplice ma forte sentimento che lega ogni essere vivente.
5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐
Occhi di pece, spietati e privi di ogni calore. Un cuore sordo ad ogni supplica, e arido come il deserto. È così che avete sempre immaginato Ade, Re degli inferi, fratello di Zeus figlio di Crono. Ma tutto questo viene smentito in questa meravigliosa rivisitazione di Susanna Sicali. Ade abituato divertirsi con le ninfe e a non donare mai il suo cuore si ritrova pazzo d'amore per Persefone, la Dea della primavera, decide così di rapirla ma la Dea sarà mansueta come sperava? il Dio dei morti per la prima volta dovrà fare i conti con qualcosa a lui sconosciuto, i sentimenti, ma questo libro è molto di più che un semplice racconto di un mito. L'intera vicenda si svolge negli inferi, solo di rado i protagonisti saliranno in superficie, ma non mancheranno gli ospiti, anche se spesso non graditi, né i momenti di tensione. L'oltretomba appare come un luogo ostile certo, per ovvie ragioni, ma l'autrice è anche riuscita a riscaldarlo con il fuoco dell'amore, e con delle si
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