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Recensione "La casa sull'albero"

TITOLO: La casa sull'albero
AUTRICE: Roberta Fierro
GENERE: Romanzo rosa




Camille è una ragazza che ha lottato tanto per un sogno, diventare una psicologa e aiutare i bambini in ospedale che devono lottare contro le loro malattie Cami porta dentro se un gran dolore, che prende il nome di Costantin il suo amico d'infanzia che le ha spezzato il cuore. 
Cami decide cosi di trasferirsi in Norvegia ed iniziare una nuova vita dedicandosi soltanto al suo lavoro, ma a rovinare i suoi piani sarà Jonathan Larsen, uomo terribilmente "scostumato" così apostrofato dalla nostra protagonista che le ribalterà la vita. Ma a renderle tutto più piacevole ci sarà Adrian e suo figlio Jakob proprietari di un pub che si prenderanno cura di lei e le dimostreranno che anche il passato più doloroso è superabile e che la vita ci offre nuove opportunità, e che spesso sono proprio quelle più imprevedibili.
I personaggi sono ben descritti e ben caratterizzati. Ho amato in particolar modo Jonathan che mi ha fatto spesso ridere nei suoi battibecchi con Cami, Adrian con il suo ruolo di "amico-padre" mentre ho avuto qualche riserva su Costantin che avrei preso volentieri a pugni in un paio di occasioni.
Gli scenari ci mostrano la Norvegia nel suo intimo, in cui nonostante il clima sia freddo riservano a Camille molto calore, costruendo nuove amicizie e sicurezze.
La narrazione è in prima persona guidata da Camille.
È un libro dolcissimo e pieno di insegnamenti, l'ho apprezzato davvero moltissimo e quindi lo consiglio a chi ha avuto una delusione nel proprio passato!

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